📖 Pensare meridiano

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Giovanni Corsi             

Ricercatore / Tecnologo ‖ Istituto Nazionale di Valutazione – INVALSI (ex)

 

Pensare meridiano: Resistenza al mainstream, Amazon, 2024

 

 Emanuele Cangini
Avatarwriter per imprenditori e professionisti, per trasformare le tue idee in parole potenti. Creo storie e narrazioni su misura per brand, aziendali e privati

Pensare meridiano: Resistenza al mainstream, Amazon, 2024


Presentazione

📌 Pensare meridiano: già il titolo stesso potrebbe evocare – e invocare – in un lettore sufficientemente accorto, sensazioni facilmente riconducibili a vie mediane del sentimento, o, altresì, a posizioni intellettuali di carattere moderato e centrista. Tuttavia, a essere ancor più zelanti e rigorosi, emerge una dimensione dal carattere – e dall’imprinting teleologico – molto più cronologico, ossia un luogo del pensiero nel quale Chronos e Kairos convergono entro una medesima visione delle cose.

L’introduzione della suddetta coordinata temporale, è un chiaro effetto (verrebbe quasi da definirlo “epifenomeno”) prodotto da quel “meridiano” facente parte del titolo della presente opera.

E cos’era la meridiana, nel tempo antico, se non uno strumento attraverso il quale misurare il tempo?

Ma attenzione però: la meridiana funzionava con la luce del sole, ma è grazie alla proiezione della sua ombra che, sulla scala graduata, andava a segnare l’ora corrente.

Una luce che produce un’ombra quindi, e ombra che, a sua volta, si “trasduce” in un elemento interpretativo del quotidiano.

Elemento che, quel medesimo quotidiano, scandisce e misura.

Allo stesso modo, perseguendo le orme di questa riflessione, m’è possibile, in senso metaforico, tracciare la traiettoria teoretica dell’autore, Giovanni Corsi, posta alla base dello sviluppo concettuale del libro che vi accingere a leggere.

Come la luce, Giovanni mette in mostra, in maniera ordinata e a tratti quasi didascalica, tutte le principali problematiche di carattere finanziario, economico, monetario, sociologico e antropologico che affliggono la nostra società, passandole in rassegna sulla base di un sintetico criterio di analisi lucido e tagliente, mai condizionato dalla ricerca di sofismi o di numeri dialetticamente circensi.

Come l’ombra, l’autore comprende che la semplice presa in carico di argomenti delicati e scottanti, quasi fosse una sorta di causalità innescata da chissà quale forza, mette in moto tutta una serie di problematiche e questioni derivate che scandiscono e condizionano – a tratti anche molto profondamente e pesantemente – la nostra società e il divenire degli eventi (l’ombra che segna l’ora sulla scala graduata).

Da tutto ciò, scaturisce un libro che comprime, nella sua esposizione volutamente compartimentalizzata, più un invito a meditare – e pensare, appunto – che non ad affannarsi in estenuanti, parossistiche e patologiche ricerche di ricette miracolose e taumaturgiche.

Mettere il dito nella piaga, al di là di ogni possibile rimedio, auspicato, e al di là di ogni possibile afflizione, temuta e indesiderata.

Giovanni, attingendo a una sorta di “penitenziale irriverenza”, rompe gli argini della compostezza narrativa per votarsi verso un’analisi dei fatti realistica, mai poetata, a tratti tagliente e sgarbata, ma sempre rispettosa e manieristicamente ortodossa verso tutte quelle macro-dinamiche sociali con le quali, tutti, siamo quotidianamente costretti a confrontarci e scontrarci.

Non si assolve chicchessia con formula piena, né si condanna.

Ogni lettore tragga dunque i propri auspici, sapendo in coscienza che non esistono confini, o limiti, tra contorno delle pagine e membrana dell’anima.

Tutto trasforma.

E quando avrete terminato queste pagine, credetemi, non sarete più gli stessi.

Cesena, 2 aprile 2025

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Luca Striuli      

Si attende il ritorno della scienza libera,
per il bene dell’umanità e non per il dominio di pochi.

Ho letto il suo libro. Ho trovato degli spunti interessanti, non conoscevo il Pensiero Meridiano, cercherò di approfondire il tema che può essermi molto utile per le mie riflessioni filosofiche su di uno studio che sto facendo da anni nella speranza un giorno di metterlo per iscritto.
I vari aspetti che vengono trattati nel libro sono da molti anni un pensiero costante nelle mie riflessioni. Dal 1990, da quando un giornalista vero mi aprì gli occhi su alcuni fatti storici, politici ed altro.
Concordo praticamente in tutto e quindi trovo il libro chiaramente di mio interesse e gusto. Aggiungo che però anche noi occidentali abbiamo delle gravi lacune.
Buona parte della nostra classe intellettuale si diverte spesso a mostrarci succubi di schemi culturali tipicamente anglofoni che vogliono farci sentire come colpevoli di ogni nefandezza e lo vediamo soprattutto quando studiamo alcuni periodi storici, il medioevo ne è l’esempio lampante ma non l’unico, dove prendiamo in negativo ogni fatto, dove moltiplichiamo le colpe e gli errori, dove non contestualizziamo gli eventi e nel nostro parlare quotidiano usiamo spesso paragonare gli orrori proprio con quel periodo storico. Questo ci rende incapaci di comprendere il nostro presente. Purtroppo i cari Aglo – Americani sono riusciti proprio nell’impresa, da loro dichiarata in diverse occasioni. di farci vergognare della nostra storia.
Le origini di molte nefandezze woke ne sono l’aberrante conclusione.
In un mondo in cui l’etica è stata sostituita dalla finanza gnostica il vero diventa il male e il falso l’esempio da imitare.
Intanto la ringrazio per l’interessante lettura, che andrò comunque a rifare per poter cogliere ulteriori aspetti. Di solito un libro lo rileggo almeno quattro volte, in modo da comprendere bene il contesto, il significato e le sfumature e, soprattutto, i preconcetti che ogni lettore ha, come ben aveva compreso il filosofo Gadamer.

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