👽 Sui poteri forti

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Sui poteri forti

Potere
Indica la capacità e la libertà di agire in modo autonomo per influenzare i comportamenti umani indirizzando le opinioni, le decisioni, le azioni, i pensieri … Gli attori sono personalità ai vertici delle organizzazioni politiche, economiche e amministrative dello Stato e di importanti aziende private e pubbliche che hanno la possibilità di prendere decisioni sulle attività economiche della collettività: consumi, risparmî, investimenti … Alle decisioni, oltre alle imprese e ai poteri dello stato, partecipano anche i sindacati ed altri protagonisti.

Poteri forti
Ogni forma di organizzazione che dispone degli strumenti
per condizionare gli interessi generali dei cittadini con azioni spesso non trasparenti e non comprensibili dagli elettori. L’obiettivo è non rispettare la volontà popolare per favorire assetti economici e politici consolidati. Va evidenziato che l’individuo non contesta i poteri forti anche se condiziona la sua libertà, ciò in funzione di ipotetici vantaggi che sono fatti apparire in modo subdolo. I poteri forti sono la cupola del potere economico-politico e agiscono in dispregio della democrazia.

Poteri forti visibili
Il grande capitale industriale e finanziario; una parte del Parlamento; i sindacati; la massoneria; le lobby; le organizzazioni internazionali; i vertici dello Stato e le sue diramazioni; le caste consolidate; le mafie… A questi vanno aggiunti le lobby della tecnologia, della comunicazione e dell’energia.
I poteri forti operano in modo antidemocratico, decidono le sorti dei singoli Paesi e del mondo intero col ruolo determinante dei mass media con la loro possibilità di indirizzo e di manipolazione delle informazioni.

Poteri forti invisibili
Intermediari corrotti e prezzolati, agiscono in modo scorretto nell’ombra sulla base della posizione di rilievo occupata nella società: politici, lobbisti, manager di stato, giornalisti …

Esempi di poteri forti
Le più potenti e pervasive sono le aziende multinazionali che operano su scala globale come fornitori di beni e servizi ai cittadini anche sulla base di dati sensibili acquisiti in modo scorretto sulla Rete.
Tra i più noti il gruppo Buildenberg, la Trilateral Commission, George Soros, BigPharma, Syngenta e Monsanto, lobby delle armi, Illuminati … Ma ci sono anche altri poteri forti che agiscono in segreto e non rendono noti i loro aderenti e i loro obiettivi.
Anche la Chiesa cattolica può essere annoverata tra i poteri forti.

Poteri forti in Italia
In Italia si parla molto dei poteri forti che manipolano la politica e la cronaca giudiziaria, talvolta assoldando uomini disonesti, scelti ad hoc. Un esempio sono coloro che hanno accesso ai decreti ministeriali o alla preparazione di leggi che nottetempo accedono ai computer alterando impunemente i documenti di lavoro per favorire il lobbista di turno senza che alcuno se ne accorga.
Va detto, anche, che nel nostro Paese spesso accusare i poteri forti di malefatte è comodo al sistema malfunzionante per nascondere l’incapacità della classe dirigente che opera in modo fallimentare.

Poteri sovranazionali
Organizzazioni sovranazionali intergovernative che dovrebbero gestire i processi decisionali della comunità internazionale sulla base di deleghe fornite dagli Stati aderenti per favorire lo sviluppo, la sicurezza e la cooperazione fra le nazioni.
Come istituto dovrebbero operare in ambito globale per ridurre le tensioni e i conflitti fra le nazioni; impedire le guerre; regolare i rapporti di forza per gestire gli equilibri fra territori disomogenei; favorire lo sviluppo economico …
Tra le organizzazioni più significative: ONU (United Nations) e sue diramazioni; Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (United Nations Security Council); FAO – Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (The Food and Agriculture Organization); OSCE – Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Organization for Security and Cooperation in Europe); Consiglio d’Europa (Council of Europe); BCE – Banca centrale europea (European Central Bank).

Separazione dei poteri
La separazione dei poteri è uno dei principi giuridici fondamentali della democrazia liberale, sempre meno attuale. Fondatore di questa teoria politica è Montesquieu, pensatore francese del 18° secolo, che individuò i tre poteri cui era demandato la gestione dello Stato: legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il funzionamento dello Stato è assicurato dai partiti politici sulla base dei risultati elettorali che dovrebbero gestire a attuare la volontà popolare. Ma accade spesso che dopo l’investimento il partito presente in Parlamento non rispetta le promesse elettorali e favorisce le lobby diventando così organo di controllo e indirizzo sociale soprattutto in Paesi a basso livello di democrazia in cui la corruzione è elevata come il nostro.
E’ in atto un aggressivo attacco al sistema di separazione dei poteri che sta stravolgendo le democrazie: corruzione, ingiustizia sociale, leggi ad personam, ridimensionamento del pluralismo dell’informazione …
Il degrado è avvenuto nell’indifferenza generale tanto che si sente l’esigenza di rimediare riflettendo sul costituzionalismo liberale del Settecento e dell’Ottocento che meriterebbe più considerazione.

Quarto potere
Nel 1941 Orson Welles, noto regista e drammaturgo statunitense, descrisse il Quarto potere rappresentato dai mezzi di comunicazione di massa (editoria, stampa, radio) come strumenti di gestione della vita democratica.
I Media attraverso il monopolio e la gestione delle informazioni operano per ottenere il consenso e tramite l’audience indirizzano la vita dei cittadini per acquisire risorse di potere ed economiche.

Quinto Potere
E’ attribuito alla televisione, strumento di controllo sociale e manipolazione della pubblica opinione, che ha la possibilità di influenzare i telespettatori con la selezione e il commento addomesticato delle notizie trasmesse, con la pubblicità e i talk show manipolati.
E’ detta anche “telecrazia”, strumento utilizzato dai personaggi politici e dagli uomini di potere per cercare di ottenere il consenso finalizzato al raggiungimento dei propri scopi.

Sesto potere
Zygmunt Bauman, sociologo e pensatore polacco, ha studiato il passaggio dalla cultura moderna a quella postmoderna, approfondendo il rapporto tra modernità e totalitarismo.
La società odierna, definita come “liquida” immersa nel mondo digitale, è dominata da Internet e dalle sue applicazioni in cui hanno sempre di più importanza gli smartphone, le storie personali sui social e relative notifiche con profilazione di massa.
Ciascun individuo in modo volontario fornisce al sistema, attraverso i canali Internet, informazioni su sé stessi, grande risorsa per il controllo globale con ciò favorendo un sistema di “servitù volontaria”.
Siamo costantemente registrati, controllati nei movimenti, catalogati ma spesso col nostro comportamento non siamo consapevoli del danno che facciamo a noi stessi e all’intera società.
Il Parlamento non svolge più le sue funzioni, si governa con i decreti legge e provvedimenti di urgenza. A livello locale domina la burocrazia.
Il controllo sociale è affidato ai «Big Data» che con la raccolta delle informazioni globali e la loro extrapolazione con le tecniche del Data Mining (algoritmi specifici, reti neurali, alberi decisionali, clustering …) prevedono il futuro indirizzandolo.
Il profilo psicometrico individuale viene determinato con la nostra collaborazione attraverso le informazioni personali che forniamo sui social. Pochi commenti e like sono sufficienti per prevedere il comportamento futuro della singola persona.

Privacy
Normativa finalizzata alla protezione e al rispetto della vita privata dei cittadini. Il potere, invece, l’ha utilizza come strumento per nascondere le proprie malefatte e difendere interessi spesso oscuri. Su richiesta del singolo cittadino, previsto dalla legge, il potere cerca di non fornire le informazioni richieste con la scusa che “viola la privacy”, non quella generale ma la loro.
Sulla base di queste inquietanti riflessioni sul rapporto tra potere e politica in una realtà dominata da controlli pervasivi, impercettibili e invisibili, Zygmunt Bauman ha prodotto il saggio “Sesto potere” che descrive il degrado della società contemporanea.
Tipico esempio di questa realtà totalitaria è la vicenda di Julian Assange, fondatore dell’organizzazione Wikileaks, dal 2012 perseguitato dal potere reale per aver acquisito e diffuso via Internet documenti segreti americani sulle attività dell’NSA (National Security Agency) e del Pentagono sui crimini di guerra. Trattasi della “più aggressiva forma di sorveglianza di massa della storia”, noto come Datagate.

Magistratura
Organo depositario del potere
giudiziario anche se indipendente dalla politica ne è condizionata ed opera non per amministrare la “giustizia” a favore del cittadino ma per far rispettare le leggi, preparate ad hoc dal parlamento, dove il cittadino è in balìa dei codici.

Agenzie di rating
Le più note sono Standard & Poor’s, Moody’s Investor Service e Fitch Ratings, organizzazioni che tendono a controllare l’economia e i mercati.

Organizzazioni religiose
Hanno lo scopo di trasformare le popolazioni in “gregge” per facilitare la gestione del potere ed ottenere il controllo sociale.

Lobby
Gruppi di pressione (persone o aziende) in grado di influenzare dall’esterno con varie strategie l’attività del legislatore, i provvedimenti normativi del Governo o di altri organi della pubblica amministrazione per favorire gli interessi dei gruppi di associati. Sono lobby i sindacati; le associazioni di categoria; le grandi aziende; gli ordini professionali; le organizzazioni ambientali; le confessioni religiose; le case farmaceutiche; le Ong …

Le interazioni fra poteri forti
I poteri forti interagiscono fra loro anche nei salotti di “persone influenti” e nelle manifestazioni pubbliche, celebrazioni, congressi e convegni con inviti ad personam di personaggi qualificati, portatori di interessi di casta.
Significativa è l’interazione fra mass media e aziende dominanti che tramite la pubblicità raggiungono i loro obiettivi escludendo i soggetti più deboli non in grado di sostenere il costo di campagne personalizzate. In questo modo si originano i monopoli che dominano i mercati globali.
Degni di nota sono le organizzazioni mafiose che non avrebbero un grande impatto sociale se non interagissero fra loro e col potere reale, alleandosi anche su scala mondiale, per raggiungere determinati obiettivi di utilità al di sopra della legge.

Conclusione
La disamina dei poteri forti induce alcune riflessioni sullo stato della nostra società; sulla sua organizzazione socio-economica; sulle tendenze future; sulla democrazia in genere.

Quid emendare facere possumus?

16.05.2022 – Sui poteri forti

 Riferimenti

Noam Chomsky, Theodor Adorno, Herbert Marcuse, George Orwell, Émile Durkheim, Max Weber, Zygmunt Bauman, Antonio Gramsci, Emmanuel Lévinas, Julian Assange.

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Una risposta a 👽 Sui poteri forti

  1. Alessio_Andreoli scrive:

    La nuova dittatura è assai più subdola di quelle “tradizionali”.
    La dittatura nella società attuale si percepisce fin troppo spesso quando è necessario far valere i nostri diritti verso grandi società finanziarie o assicurative, verso il sistema sanitario che esso sia statale o privato, verso le grandi multinazionali, verso le compagnie telefoniche o le compagnie distributrici di energia, verso gli enti statali e parastatali. Non viene più usato il manganello o l’olio di ricino. I mezzi con cui ci viene imposta la volontà di altri soggetti è sottile e subdola, spesso legalizzata. Passa attraverso regole che sapientemente aggirano eventuali leggi che dovrebbero tutelarci. Viene innalzato un enorme muro di gomma che passa attraverso labirintiche e arzigogolate strutture che ti rimbalzano da un impiegato all’altro, da un ufficio all’altro in un palleggio infinito. Sono stati tutti ben formati ed istruiti, infatti spesso il tuo interlocutore è accondiscendente, sembra solidale e sembra comprendere le tue ragioni, conosce bene le parole da dire per risultare empatico e farti abbassare la guardia o per farti capire quanto sei importante per loro. Ma anche questa è una strategia ben studiata perché non solo devi rinunciare a qualsiasi rivalsa, addirittura dovresti essere contento della non assistenza avuta o delle misere proposte per rimediare al torto subito. Tra le frasi più usate c’è: mi spiace ma non dipende da me. Allora mi faccia parlare con chi può decidere, ma chi può decidere spesso è lontano o è un fantomatico ente che fa ripartire tutto da capo senza arrivare a nessuna conclusione, sembra che non esista mai un responsabile ma solo loghi e ragioni sociali. E che dire di quando sei costretto ad interfacciarti con i cosiddetti assistenti virtuali? Ecco questa cosa degli assistenti virtuali la odio profondamente. Far valere un proprio diritto è diventata una vera e propria battaglia contro un nemico praticamente invisibile ed evanescente. Vorresti tentare anche la strada di fare causa per il torto subito ma sai già che anche la Giustizia in Italia è stata saccheggiata oltre al fatto che tu sei solo, con poca o nessuna disponibilità economica, con il tuo avvocato (sta davvero dalla tua parte?), contro enormi studi legali che anche se hai ragione sono talmente preparati che sapranno portare avanti la causa fino a quando non cadrà in prescrizione o addirittura scovare quei cavilli, alla azzecca garbugli, che ti faranno miseramente retrocedere e ti costringono ad accettare accordi miserrimi. Alla fine ti trovi sfinito e deluso e la voglia di rinunciare cresce dentro di te impetuosa fino a maturare definitivamente per trasformarsi in una deludente ritirata. Questo è il nuovo manganello è il nuovo olio di ricino!

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