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La moneta
La moneta è una unità di misura, un mezzo di scambio e una riserva di valore che dall’antichità remota viene utilizzata per lo scambio di beni al posto del “baratto”, operazione molto più complessa. Scopo primario della moneta è misurare il valore dei beni, conservare nel tempo la ricchezza che rappresenta e lo strumento che fa girare l’economia. Negli anni più recenti è in atto un dibattito sull’abolizione della moneta come forma fisica di scambio per affidarsi completamente ai pagamenti digitali.
In Italia
In Italia secondo la BCE l’82% delle transazioni avviene utilizzando il contante e ciò è correlato al fatto che ci sono quasi 15 milioni di persone che non hanno un conto corrente bancario. Inoltre le persone anziane con un livello di scolarizzazione basso preferiscono maneggiare il contante e tenere i soldi in casa, anziché affidarli ad una banca, anche perché i costi per la gestione del conto corrente sono i più elevati d’Europa.
In Europa
In Europa la moneta contante a valore legale è l’Euro ed è previsto dai trattati che sono sovranazionali. Le eventuali limitazioni di pagamento in contante, decise dagli Stati membri allo scopo di contenere reati come l’evasione fiscale e il riciclaggio, devono essere giustificati ma la correlazione tra evasione e utilizzo di contanti non è dimostrata. Molti ritengono che la crociata sul contante sia un’arma di distrazione di massa.
Le limitazioni all’uso del contante sono presenti in 12 paesi con Francia, Portogallo, Grecia e Spagna tra i più severi mentre Polonia, Croazia e Repubblica Ceca sono tra quelli più permissivi.
Taluni Paesi come la Norvegia, la Danimarca, l’Inghilterra e la Svezia stanno operando per introdurre una economia senza contante.
La Germania, la più forte economia europea, non applica alcuna restrizione e con campagne di stampa parlano di un vero e proprio attacco alla protezione dei dati e alla privacy.
Anche la Bundesbankè contraria alle limitazioni sul contante.
Economia sommersa
Secondo l’Istat, l’economia sommersa in Italia vale attorno ai 200 miliardi di euro l’anno.L’abolizione del contante, soprattutto al Sud, sfavorirebbe le fasce più deboli (circa 3 milioni di persone) che sopravvivono grazie al lavoro nero con conseguenze nefaste sui consumi e sui relativi introiti tributari con grave danno per l’economia. Perché anche il piccolo evasore contribuisce al welfare pagando le tasse indirette sui generi di consumo che non può evadere.
Sarebbero colpiti soprattutto le persone che hanno una sola fonte di reddito (braccianti irregolari, lavoratori nell’edilizia, lavori saltuari …) e moltissimi, essendo cittadini irregolari sul suolo italiano, non avrebbero accesso alle misure di sostegno del welfare e dovrebbero delinquere per sopravvivere.
Attività criminali
Studi internazionali evidenziano l’assenza di un rapporto di causalità tra attività illecita ed utilizzo del contante.
Teoricamente la diminuzione del contante favorirebbe la diminuzione di taluni reati come gli scippi, le rapine e i furti in casa, rapine, spaccio di droga, scippi …
La grande evasione non è quella del mancato rilascio dello scontrino fiscale dell’idraulico o del barbiere o del lavoratore in nero ma è quella legata alla grande criminalità e alle grandi aziende in specie multinazionali con sedi legali nei paradisi fiscali.
Le mafie si sono evolute ed hanno i mezzi e le competenze per delinquere in modo legale con transazioni elettroniche non tracciabili o con altri strumenti legali come le false consulenze.
Francia e Italia, in cui vi sono restrizioni, sono più sicuri dei Paesi in cui il denaro contante circola liberamente come Svizzera, Germania, Hong Kong, Singapore?
L’immagine di una società senza contanti è una ingenua superstizione.
Evasione ed elusione
La soluzione alla piccola evasione potrebbe essere porre in conflitto di interesse chi paga e di chi incassa. Se chi paga potesse dedursi fiscalmente i pagamenti eseguiti digitalmente non si opporrebbe al pagamento elettronico.
Ma esiste, anche, l’elusione fiscale che permette di aggirare le norme sull’evasione nazionale come dimostra l’Olanda che sottrae ogni anno circa 50 miliardi di euro ai “partners” europei.
In Europa l’elusione fiscale è una sorta di evasione legale che sfrutta le leggi comunitarie che non prevedono una fiscalità comune e legifera a vantaggio di taluni Paesi che raccolgono il “pizzo” favorendo gli affari delle multinazionali.
Quindi per eludere cioè evadere non c’è necessità di trasferire valigette di banconote nei paradisi fiscali come l’Olanda, il Lussemburgo o in altri Paesi come Belgio, Irlanda, Malta, Cipro.
Perché le multinazionali italiche trasferiscono la sede fiscale nei Paesi “canaglia”? Per beneficenza o per non pagare le tasse in Italia (con grave danno per la Nazione) e per gestire i relativi fondi come meglio loro aggrada?
Cosa ci fanno in Olanda: Exor, Stellantis, Ferrero, Eni, Saipem, Enel, Cementir, Mediaset? Sono evasori istituzionali?
A favore del contante
E’ l’unica forma di pagamento autonoma a costo zero e non richiede intermediari tecnologici o bancari che avrebbero il “dominio” dei nostri account.
Una banconota da 100 euro dopo 100 passaggi di mano vale sempre 100 mentre se applicassimo una commissione del 1% nelle transazioni telematiche, dopo 100 operazioni rimarrebbero solo 37 euro. Questo è il vero problema e costringerebbe le persone a pagare il “pizzo” alle banche e agli altri istituti di credito.
Il contante garantisce che sia universalmente accettato, accessibile e gratuito, rendendolo un bene pubblico importante, è quindi una infrastruttura pubblica che consente transazioni al valore nominale e la sua circolazione non genera profitti. E’ un diritto, un presidio di libertà e un baluardo contro i soprusi.
Al contrario, tutte le forme di pagamento digitale richiedono l’intervento di un intermediario con relative spese.
Né va sottovalutata la violazione della Privacy e la questione riguarda la libertà di coscienza e di azione. Qualsiasi transazione viene tracciata con le conseguenze immaginabili dall’intrusione del Grande fratello.
Come si spiega che un Paese autoritario come la Cina, tra i più avanzati nella transizione digitale, sia così favorevole al “cashless”? Si vuole il controllo totale della popolazione?
In Italia si parla di come usare le carte di credito, inventate decenni fa, mentre in Cina anche i mendicanti per ricevere elemosina sembra usino il CodiceQR, stampato su un foglietto di carta posto all’interno delle ciotole utilizzate per raccogliere gli spicci.
Contro
La lotta al contante in nessun caso si è dimostrata efficace contro i reati fiscali e le truffe. Nonostante l’Italia abbia posto limiti all’uso l’evasione fiscale non sembra averne risentito positivamente.
Trattasi di avversità ideologica verso certe categorie di lavoratori e professioni che si suppone essere più propense all’evasione?
L’eliminazione del contante colpirebbe di più gli anziani, i meno addestrati nell’uso delle tessere magnetiche per il pagamento elettronico.
In caso di pignoramento del conto corrente lavoratori autonomi e le imprese non avrebbero le risorse per il sostentamento vitale nemmeno per procurarsi il cibo e non avrebbero nemmeno la possibilità di chiederel’elemosina.
Nelle crisi politiche che hanno riguardato la Grecia, Cipro e l’Argentina, i prelievi di contanti, in nome dell’interesse generale, hanno creato non pochi problemi ai cittadini.
E’ significativo che le Ong che si occupano di migranti e di poveri sono contrarie alle limitazioni del contante.
E che dire del Signoraggio? Quando una banca centrale emette valuta ha un reddito da signoraggio e per il solo fatto di emettere moneta ne riceve un utile.
Reati digitali
Per i governi sembra che il pagamento digitale sia una priorità perché ridurrebbe l’evasione, il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo.
Ma si sono considerati i pericoli relativi al furto di dati, alla manipolazione di codici, agli errori nelle richieste, ai malfunzionamenti dei sistemi ed agli errori di prelievo causati dell’utente. Ed ancora reati come le truffe su internet e la clonazione delle carte di credito?
Economia globale
Le economie globali continuano a dirigersi verso nuovi modelli senza contante, sempre più indirizzata verso gli acquisti on line con buona pace dei negozi e dei relativi dipendenti.
L’eliminazione del contante colpirebbe la domanda interna con meno consumi e quindi meno occupazione.
Per non parlare dei residenti in prossimità delle frontiere che farebbero i loro acquisti all’estero come accade nei territori confinanti con l’Austria o la Germania.
Conclusioni
A favore e contro l’eliminazione del contante vi sono vari schieramenti con valide argomentazioni sul pro e il contro.
Noi pensiamo che il contante sia una delle ultime libertà rimaste che consente alla persona di gestire la sua economia personale senza l’intrusione di terzi e senza pagare l’obolo ai gestori delle transazioni telematiche. E senza farsi tracciare dai big data che gli condizionano la vita inconsapevolmente.
In caso di rivoluzione immaginate gli insorti che comprano kalashnikov con le tessere magnetiche presso i fornitori domestici ed extradomestici?
🚂 – 25.07.2022