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Davide Bonamici

         

 

 Dove finisce la città, Amazon, 2021

Intervista a Davide Bonamici
a cura di Giovanni Corsi


📌 Tra tutti i libri che ha scritto mi ha colpito Dove finisce la città. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro?

🟢 Dove finisce la città prende forma tra il 2018 e il 2021, ha avuto una lunga gestazione perché ho più volte cambiato alcuni risvolti legati alla trama e alle vicende dei protagonisti. L’ispirazione nasce da alcune esperienze di vita personali e l’esigenza di volerle raccontare, di dare ad esse una forma e permettere alle emozioni vissute di narrarsi artisticamente. 

📌  Quali autori o opere l’hanno influenzata nello scrivere questo libro?

🟢 Essendo molto affascinato dal Verismo e dalle opere di Giovanni Verga, per scrivere l’opera e caratterizzare i personaggi di essa, mi sono ispirato alle persone che avevo intorno: amici, parenti e conoscenze che hanno fatto in modo di poter costruire i personaggi e lo sfondo su cui si muovevano nella storia (la città di Milano). Il titolo è ispirato, e anche un episodio del testo (il suicidio di Chiara), alla canzone dei marchigiani Gang Dove scendono le strade, nel ritornello essa canta “Là dove scendono le strade/Là dove finisce la città/C’è una trincea di vetri e sassi/Dove ogni sogno è realtà”: da qui prende forma il libro.   

📌  Qual è il suo racconto preferito del libro e perché?            

🟢 Non ve n’è uno in particolare, forse quello che mi colpisce di più, ancora oggi, è il racconto legato alla nascita del sodalizio artistico tra Chiara e Michele e la conoscenza profonda che si instaura tra di loro. Perché da subito si rivelano molto intimi e i loro dialoghi si nutriscono di una sincera profondità, il manifestarsi delle rispettive personalità e la stima reciproca che nasce dallo scambio delle idee per dare vita alla loro graphic novel. 

📌  Nel libro mi ha colpito il focalizzarsi sul Problema dell’alcolismo, dipendenza molto comune anche fra i giovani. Qual è il messaggio che vuole veicolare?

🟢 Conosco bene l’alcolismo ed ho voluto raccontare un pezzo di me, ma anche di molte persone che mi circondano e con cui ho rapporti personali molto forti. Il messaggio che ho voluto veicolare è quello di sensibilizzare sulla tematica dell’alcolismo, ma anche sui disturbi mentali e depressivi che spesso portano ad incontrare le dipendenze da sostanze.

📌  Qual è il messaggio centrale che spera i lettori colgano dai suoi racconti?

🟢 Il messaggio centrale dell’opera è che, anche nei momenti più difficili, si può riaccendere la speranza in noi. Basta una persona che entra nella nostra vita, o un evento fortunato, o avvertire più che mai la vicinanza di chi ci vuole bene per capire che si può rinascere e si può riprendere in mano la propria vita.

📌  A quanti anni ha incominciato a scrivere e quando ha realizzato che la scrittura poteva essere una passione da mettere in opera?

🟢 I primi approcci con la scrittura arrivano dalle elementari, avevo una maestra molto appassionata di poesia e scrittura, e qualche volta, nei momenti più leggeri di quei cinque anni insieme, si divertiva a farci scrivere le nostre emozioni su alcuni argomenti sotto forma di poesia. Da qui la scrittura non mi abbandonerà mai, diventerà veicolo per reagire al bullismo, per portarmi a conoscere sempre di più me stesso e le mie emozioni. Alle scuole superiori sviluppo, grazie alla prof di italiano e storia, ancor più fortemente la passione per il giornalismo e la letteratura, queste due componenti mi hanno permesso di conoscermi ancor di più e di approfondire il mio rapporto con la scrittura. Un rapporto che prende forma ufficialmente nel 2016, con l’uscita della raccolta, abbastanza autobiografica, I pensieri di un pirla, facendomi capire che questa passione andava seriamente coltivata.

📌  Quali difficoltà ha incontrato durante il processo di scrittura del libro?

🟢 Nella scrittura del libro ho dovuto affrontarmi più volte e mettermi alla prova, perché avevo scritto tre libri di poesie e per la prima volta mi cimentavo con un romanzo. Dalla prima stesura, nel 2018, a quella definitiva (2021) sono entrate alcune persone nella mia vita, che mi hanno riportato a rivedere alcuni aspetti della storia e a caratterizzare nuovamente i personaggi, mettendoci alcune caratteristiche caratteriali o fisiche di queste persone. Essendomi ispirato al Verismo, i personaggi sono mutati nel tempo ed ho dovuto adattare quanto scritto prima con gli stimoli che sono giunti nel mentre queste persone entravano nella mia vita, volendo lasciare una traccia di chiunque mi ispirasse nell’opera.

📌  Lei ha scritto poesie ed ora si è cimentato anche nella narrativa. Ci spiega la motivazione di questa nuova esperienza?

🟢 Dopo tre libri di poesie, volevo cambiare il veicolo espressivo con cui sensibilizzo le persone sui problemi della contemporaneità ed anche su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, o che hanno vissuto persone molto vicine a me. Volevo raccontare delle emozioni e delle storie senza doverle dare la forma della poesia, evadendo dagli schemi metrici di essa e uscire dalla comfort zone artistica in cui sono sempre stato.

📌  Quale reazione ha ricevuto finora dai suoi lettori?

🟢 Purtroppo il libro non ha venduto tanto, ma ciò mi interessa relativamente, perché le impressioni ricevute da chi lo ha letto e ne ha colto i messaggi che voleva lasciare, mi hanno dato la certezza che io sia in grado di usare anche il romanzo come veicolo espressivo (quindi il poter uscire dalla poesia) e che la storia, e il modo in cui è stata raccontata, sia apprezzata e che abbia lasciato qualcosa di tangibile a chiunque si sia avventurato nelle pagine di Dove finisce la città. 

📌  Quali progetti ha per il futuro?

🟢 Ora sono impegnato nella scrittura di una raccolta di poesie, che ha come argomento centrale la notte e le sue sfumature, riprendendo un po’ anche quello che fu il concept del romanzo. L’opera si intitolerà Sospiri all’ombra della Luna: Poesie insonni sulla notte. Oltre ad essa sto lavorando ad un altro romanzo che parlerà della schizofrenia, la storia di due amici (di cui uno affetto da essa dall’età infantile) e dell’evoluzione del disturbo e del loro rapporto durante il passare degli anni, degli eventi e di ciò che vivranno nella loro vita.

 

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