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Pasquale Di Matteo, Intervista a Giovanni Corsi

Con Nicolini era così. Racconti demenziali, ma non troppo, Amazon, 2024  

     
 

   

🟢 Lavorando molto con i social network in maniera intelligente, capita di imbattersi in personaggi interessanti, dalle menti aperte e capaci di contraddittori maturi, argomentati, stimolanti e di spessore. È il caso di Giovanni Corsi, che ho conosciuto grazie a Linkedin.
Corsi è autore di un libro divertente e stimolante, Con Nicolini era così. Racconti demenziali ma non troppo, con cui, attraverso una serie di racconti, veicola messaggi importanti sulla vita grazie a metafore in cui ciascuno di noi può immedesimarsi. Così, gli ho posto alcune domande sul suo libro.

🟢 Da dove nasce l’ispirazione per “Con Nicolini era così”?

📌 Nicolini era così” è nato per caso, leggendo le Favole al telefono di Gianni Rodari che all’epoca, negli anni settanta e ottanta del secolo scorso, era molto diffuso e popolare, soprattutto nelle scuole. Pensai di cimentarmi e iniziai di getto a scrivere ciò che mi veniva in mente, stimolato dalla situazione politica caotica, ma anche originale del tempo.
Negli anni ’80 l’Assessore del Comune di Roma, Renato Nicolini, (Sindaco lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan) con le sue iniziative culturali, a volte stravaganti,  al limite del demenziale, era sulla cresta dell’onda, tra fautori dell’innovazione e denigratori.
Capolavoro fu l’iniziativa “Affabulazione dalle fogne”, dove nelle strade del centro storico dai tombini di scarico dell’acqua piovana proveniva una musica infernale che suscitava perplessità nei passanti, ma ravvivava l’ambiente per la gioia dei turisti stranieri.
In realtà il nuovo modello culturale, con iniziative festose ed esuberanti, si opponeva ai vecchi parametri della divulgazione della cultura in Italia di élite e ciò era contrastato dalla cultura dominante.
In quel periodo ero molto amico di Paola, figlia del Sindaco Argan e frequentavo la sua casa sulla collina del Gianicolo. Durante le cene, col simpatico canone che sbavava anche sulla tavola apparecchiata, si parlava di tutto, anche di politica, quindi ero al corrente e ricevevo informazioni di prima mano sulle iniziative politiche del momento. Ricordo che la moglie del Sindaco era molto preparata e discettava con molta competenza sulle questioni più varie.

🟢 Qual era il contesto storico in cui sono ambientate le favole?

📌  Renato Nicolini, architetto, uomo politico e intellettuale, fu assessore alla Cultura di Roma dal 1976 al 1985. Il suo nome è collegato alla cosiddetta Estate romana”, un modello politico di manifestazioni culturali e spettacoli, pensato per eliminare le barriere tra cultura popolare e cultura d’élite. L’Estate romana, festosa ed esuberante novità anche a livello europeo, fu definita dell’effimero perché secondo i detrattori non lasciava nulla di stabile se non un ricordo nella memoria dei partecipanti.
Il contesto storico fu definito degli “anni di piombo”: sequestri di persona; bombe; manifestazioni di piazza, – sempre più violente -; contestazione studentesca; lotte dei lavoratori in fabbrica; dialettica politica … stavano sfociando nella guerriglia urbana.
La stampa e la TV organizzavano continui dibattiti in cui squallidi personaggi, scelti fra i politici e i giornalisti di sistema più accreditati, espressione del sistema dominante, discettavano di questo e di quello senza soluzione di continuità.
I sindacati organizzavano manifestazioni di protesta, talvolta senza capo né coda, con le motivazioni più disparate. Insomma si era in una situazione di disagio e di baraonda istituzionale.
Molti racconti si ispirano all’atmosfera caotica e gioiosa, quasi surreale, che si respirava nella Capitale nell’era “Nicoliniana” e descrivono personaggi fantastici in cui, volendo, possono riconoscersi persone reali, soprattutto politici e burocrati, che governarono la città dal 1948 in poi. Abbiamo anche constatato che le cose col tempo non solo non sono cambiate, ma sono addirittura peggiorate.

🟢 Qual era il contesto urbano in cui sono ambientate le favole?

📌  La narrazione in chiave di favola dove i bambini sono spesso protagonisti e saggiamente oppositori ad un modello di mondo che non offre per loro adeguati spazi, precursori di una protesta che intuisce una trasformazione nel tempo, ma che alla fine verrà realizzata con la devastazione e la cementificazione del territorio circostante la città eterna, a scopo speculativo, con l’appoggio di vari governi e autorità complici e colluse nell’osceno scempio. La vita della capitale e le sue vicende sono descritte drammatizzando e sdrammatizzando, proprio per l’astrarsi da contenuti reali ma non per questo così distanti dalla realtà.

🟢 Animali e bambini protagonisti del dissenso colorano le favole sottolineando la stupidità dell’umano adulto.

📌  Nella Capitale, i trasporti pubblici inefficienti; l’insostenibile traffico metropolitano che toglie spazi e fiato nella favola dei bimbi con il martello; lo sciopero delle macchine; la conferenza dell’Assessore ai trasporti Acchiappamosconi, che il giorno dell’inaugurazione della nuova metropolitana, gonfiatosi come una mongolfiera e scambiato per un ufo, viene colpito dai bimbi della borgata del Trullo con le fionde e finisce nel recinto in uno zoo tra le scimmie dove pare trovarsi molto bene. Gli abusi edilizi e strutturali nel palazzo del formaggio e in quello del torrone che verranno erosi da moltitudini di topi e da bambini golosi. La teatralità nei comizi di varia partecipazione che stupiscono lo sceicco con il cammello in visita alla meravigliosa città.
Il regno di Buscaladroni, una sorta di giardino zoologico, peggior espressione della nostra specie, purtroppo molto ben coltivato, dove i frutti odierni ancora si vedono e si vendono. Le raccomandazioni e le caste nella sfida di una corsa tra asini e cavalli che produce accese discussioni e formazione di partiti che scommettono sulla fatidica gara.
L’accaparramento di uova e il lancio dei libri nel Tumulto della biblioteca nazionale in cui i bibliotecari sono gatti, cani, topi, galline e scimmie … e la tenerezza di un gelato che costa un Pentamilione e citiri lire e il signor Ivanov che,mentre camminava per Uliza Tavarisce, la più elegante strada di Mosca (che per motivo di studio allora frequentavo), vide esposto nella vetrina del Tavarisce fruttivendolo un bellissimo cavolo che comprò e mangiò con gusto in Uliza Socialistaja Pravda, dopo aver chiesto l’autorizzazione al Ministierstva Kotielokov i Kukuonnaiev (Ministero delle pentole e dei fornelli).

🟢  Qual è il messaggio centrale che spera i lettori colgano dai suoi racconti?

📌  Per descrivere la baraonda istituzionale dell’epoca mi sono servito della satira, un genere letterario che descrive in modo critico la società, promuovendone i cambiamenti, attraverso l’ironia e il sarcasmo. Ecco perché Roma è popolata da simpatici animali che talvolta si azzuffano fra loro con esiti paradossali, specchio della società umana che si comporta in modo irrazionale con esiti che nulla hanno a che fare con il buon governo.

🟢  Perché ha scelto il periodo di Nicolini come sfondo per il suo libro?

📌  Ho scelto Nicolini perché rappresentava il prototipo di uomo politico, geniale e confusionario, della società degli anni Ottanta, che si manifestava con le esternazioni quotidiane del Papa polacco benedicente; l’ambiguità andreottiana del Governo nazionale; il sindacalismo scatenato della triplice (Lama, Marini, Benvenuto), che organizzava scioperi ad oltranza anche per i motivi più banali.

🟢  Qual è la reazione che ha ricevuto finora dai suoi lettori?

📌  I primi lettori commentatori sono stati gli alunni della scuola media “G. Baccelli” alla borgata del Trullo a Roma dove all’epoca insegnavo. Durante le supplenze leggevo in classe un racconto mio ed uno di Gianni Rodari chiedendo di sceglierlo a piacere e di relazionare.
Quasi sempre sceglievano il mio. Raccolsi centinaia di elaborati che sfortunatamente sono andati persi, altrimenti sarebbero stati una testimonianza storica originale del pensiero dei ragazzi di borgata dell’epoca sui racconti e su ciò che intendevano trasmettere.
Il manoscritto fu diffuso in un centinaio di copie, stampato dalla litografia della clinica per motulesi Santa Lucia di Roma, dove allora insegnavo Tecnologia e arte della stampa e ricevetti molti complimenti, anche dalle mie due figlie, Sonia e Manuela. Poi più niente.
Nel 2015 pubblicai la prima edizione su Il mio libro di GEDI -La Repubblica e non vendetti nemmeno una copia a parte quelle da me distribuite agli amici.
Nel 2023 sono tornato alla carica, preparando una nuova edizione arricchita di alcuni racconti non presenti sulla prima e pubblicandolo in autoproduzione su Amazon. Questa volta ho venduto un centinaio di copie. Non soddisfatto e stimolato da qualche lettore e recensione favorevole, ho deciso di presentare l’opera a un editore importante, dopo una severa revisione. I piccoli editori li ho scartati perché tutti chiedono un contributo per le spese di stampa e diffusione.

🟢  Perché è stata sperimentata l’Intelligenza Artificiale?

📌  Visto lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (A. I.) che sta suscitando interesse in tutto il mondo, ho pensato di sperimentare un metodo che prevede, per ciascun racconto, di sottoporre un quesito ad A. I. e di trascriverne le risposte.
Ho scelto ChatGPT (Generative Pre-trained Transformer), un potente strumento di elaborazione del linguaggio naturale, basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI lasciando al lettore il giudizio se l’esperimento ha suscitato interesse oppure no.

🟢  Quali sono i suoi progetti futuri? Ha intenzione di continuare con racconti satirici?

📌  Per il futuro non ho intenzione di continuare a scrivere racconti satirici anche perché non ne sono più capace. Il momento creativo è passato e mi sto dedicando a sviluppare libri di attualità; di storia della Geografia e della cartografia; di Storia dell’Informatica nella scuola, in particolare i primordi.

CONCLUSIONI: INTERVISTA A GIOVANNI CORSI


Dall’intervista, mi auguro sia emersa la profondità di un autore che meriterebbe attenzione, per la sua originalità e per il valore storico e culturale del suo testo, che potete valutare cliccando sul pulsante 

 

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