Intervista a Pasquale Di Matteo
🟢 Tra tutti i libri che ha scritto mi ha colpito Il segreto di Lukas Kofler. Da dove nasce l’ispirazione per questo libro?
Un amico mi ha raccontato di una truffa finanziaria subita da un’azienda della mia zona e volevo romanzarla. Tuttavia, cercavo personaggi particolari e diversi dagli stereotipi thriller e polizieschi. Così sono nati Ruben Perri, Lukas Kofler e Lena Kofler, i tre personaggi principali del romanzo.
🟢 Nel libro Il segreto di Lukas Kofler, dove tra l’altro si fa riferimento ad un’Italia alle prese con l’emergenza Covid, cosa l’ha ispirato a inserire l’emergenza pandemica nelle vicende dell’amico Ruben?
📌Beh, il libro è ambientato nel 2020, perciò era normale raccontare quelle dinamiche.
🟢A quanti anni ha incominciato a scrivere e quando ha realizzato che la scrittura poteva essere una passione da mettere in opera?
📌Scrivere mi ha sempre fatto sentire a casa. Già alle elementari, era il mio modo migliore di esprimermi. Quando frequentavo la seconda media, feci leggere alla mia insegnante di italiano un racconto che stavo scrivendo nel tempo libero su un quaderno. Fu lei a incitarmi a scrivere. Quanto a riuscire a scrivere un romanzo degno di tal nome, beh, ci sono voluti anni. Ho studiato scrittura creativa, ho letto migliaia di libri prima di comprendere che l’atto di scrivere è solo l’ultima delle fasi che compongono il mestiere di scrittura. Il meno importante. Prima di tutto è necessario conoscere tutto dell’argomento che vuoi trattare ed è necessario conoscere tutti i personaggi come fossero tuoi familiari. Perciò, se il protagonista è un filosofo, devi avere conoscenze filosofiche notevoli. Se è un meccanico d’auto, devi adoperarti per comprendere il funzionamento del motore; devi recarti in officina e respirare gli odori che saturano l’aria, ascoltare i rumori, e così via … Soprattutto, oggi è fondamentale imparare la scrittura immersiva e la strategia del mostrato, altrimenti si scrive in lingua antica e non si arriva ai lettori di oggi.
🟢 Lei ha trattato vari argomenti, arte, società, politica e ha scritto anche dei romanzi thriller, può definirsi uno scrittore eclettico?
📌No, perché non mi piace cercare una definizione specifica per ogni cosa. La trovo una limitazione, una schematizzazione che porta a ritenere che un individuo non possa fare altro. Quante volte, infatti, sentiamo gente chiedersi come mai oggi scrivano tutti? Perché nell’immaginario collettivo, soprattutto di chi fa lavori più comuni, è impensabile che si svolgano più professioni nello stesso tempo e, ancora di più, è difficile credere che qualcuno possa avere interessi assai diversi dalla mansione di operaio o di impiegato. Inoltre, credo le persone di successo siano tutte eclettiche. Pensiamo a quanti industriali siano stati anche politici e qualcuno anche scrittore. Pensiamo a John Berger, famoso scrittore, pittore e critico d’arte britannico, autore di Ways of Seeing, che si è speso per la lotta di classe. Pensiamo a Vittorio Sgarbi e a tanti altri. Personalmente, scindo la mia attività di romanziere da tutte le altre, compresa quella di scrivere libri e cataloghi d’arte, perché la metodologia e le tecniche di scrittura sono totalmente differenti. Così come per gli articoli per blog e media o nella scrittura per marketing.
🟢 Realtà, fantascienza e mistero nei suoi thriller, da dove viene l’ispirazione?
📌Dal mondo reale e dalle mie letture. Leggo e studio moltissimo libri di storia, filosofia e psicologia e sono attratto anche da libri che trattano vicende che trascendono le teorie ufficiali. Per esempio, nel mio ultimo romanzo, racconto la vicenda di Rudolf Hess da un punto di vista che non piace molto alla storiografia ufficiale, ma che è caldeggiato da diversi storici contemporanei.
🟢 Quale è il suo scrittore preferito? E da quale scrittore ha tratto delle ispirazioni?
📌Non ho uno scrittore preferito e ho imparato tantissimo da tanti: ciascuno a suo modo, e per motivi diversi, ho appreso molto da Stephen King, John Grisham, Giorgio Faletti, Wilbur Smith, Ken Follett.
🟢 Quali difficoltà ha incontrato durante il processo di scrittura del libro?
📌Nel caso di Il Segreto di Lukas Kofler, la creazione dell’intreccio è stata la fase più impegnativa. In realtà, è la fase più critica per tutti i miei libri ed è quella che copre gran parte della stesura di un mio romanzo. Generalmente, quando mi viene in mente una storia, comincio a scrivere una lista di elementi che mi serve conoscere, in modo da cercare libri per studiare i diversi aspetti. Poi, superata questa fase di ricerca e di studio, che può variare dai tre agli otto mesi, creo la scaletta vera e propria, con la creazione dei personaggi e la fase finale dell’intreccio. Generalmente, circa un mese o due. Solo quando ho lo scheletro di tutti i capitoli e conosco ogni aspetto delle scene che compongono il romanzo, comincio a scrivere. Il Segreto di Lukas Kofler l’ho scritto in due settimane, ma quell’anno, a causa del Covid si lavorava pochissimo in campo artistico, perciò scrivevo otto, dieci ore al giorno. Le Menti Invisibili, il mio ultimo romanzo, uscito a novembre 2024, l’ho scritto in tre mesi, dopo una fase di ricerca, studio e struttura durato circa nove mesi. Altro aspetto impegnativo, e che è fondamentale per me, è trovare un senso al libro. Ogni romanzo deve raccontare qualcosa di importante. Storia, sociologia o altro, un romanzo vale se racconta qualcosa di importante, altrimenti resta il racconto di vicende di poco conto.
🟢 Quale reazione ha ricevuto finora dai suoi lettori?
📌I miei primi tre romanzi hanno venduto oltre 4000 copie, tra cartaceo ed ebook, anche se una vera e propria campagna di marketing l’ho fatta solo per Il Segreto di Lukas Kofler, perché non ho una casa editrice alle spalle e gli impegni lavorativi mi assorbivano troppo tempo. Le Menti Invisibili mi sembra che stia volando. Solo per prenotazioni personali, in un mese ho superato 120 copie vendute, senza considerare quanto venduto su Amazon, dove il romanzo è da settimane ai vertici di diverse tipologie. Potrebbe superare le vendite di Il Segreto di Lukas Kofler che, a oggi, sono oltre 2550 copie, tra cartaceo ed ebook. Sono anche felice del fatto che vi siano decine di lettori che hanno divorato tutti e quattro i miei romanzi e che abbiano voluto inviarmi le loro impressioni. Prevalentemente, si tratta di artisti che ho conosciuto per la mia attività di critico d’arte e di loro parenti e amici. Il Segreto di Lukas Kofler resta per tanti il migliore, altri preferiscono Il Lato Oscuro del Tempo, anche se Le Menti Invisibili, finora, ha ricevuto pareri entusiasti anche da chi è affezionato al mio primo romanzo.
🟢 Quali progetti ha per il futuro?
📌Continuare il mio percorso accademico con una nuova laurea, continuando il mio percorso di miglioramento come critico d’arte e come scrittore. Ho tanti progetti in cantiere e tantissime vicende che vorrei trasformare in romanzi. Sto già lavorando su un nuovo capitolo per Nereide Loi, la protagonista di Le Menti Invisibili e ho un paio di storie in fase embrionale, che voglio sviluppare prossimamente. Al momento, non so dire quale romanzo arriverà per prima e quando. Non penso prima del 2026/27, anche perché, non escludo che, per la prima volta, non decida di proporre il manoscritto a qualche casa editrice.
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